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Complesso Basilicale

BASILICA PATRIARCALE

La basilica, dedicata a Santa Maria Assunta, edificata dal Patriarca Popone nel 1031, si trova in piazza Capitolo. Sorta su un edificio risalente al IV sec. d.C., è ornata da uno dei più straordinari complessi pavimentali a mosaico esistenti al mondo, realizzato dopo la promulgazione dell’editto di Costantino (313 d. C.) dal vescovo Teodoro (secondo quarto del IV sec.). Il meraviglioso pavimento policromo si estende su una superficie di 760 mq: camminando lungo la scenografica passerella in vetro è possibile ammirare tutta una serie di rappresentazioni simboliche, come per esempio la Vittoria, le Stagioni, la lotta tra il gallo e la tartaruga (la luce e il buio, l’eterna lotta tra il bene e il male), Il Buon Pastore, i ritratti dei benefattori, oltre che le tre scene dedicate al mito di Giona. L’abside raffigura oltre che la Madonna in Trono anche il patriarca Popone, con in mano il modellino della “sua” basilica, l’imperatore Corrado con moglie e figlio e un personaggio non ancora identificato. Ai lati i due gruppi di Santi aquileiesi. Lungo tutta l’abside corre un’iscrizione che riporta la data di consacrazione dell’edificio, con i nomi di tutti i presenti.

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CRIPTA DEGLI AFFRESCHI

A lato dell’altare maggiore si trova l’ingresso alla Cripta degli Affreschi, eretta dal Patriarca Massenzio (IX sec. d.C.) e decorata con affreschi risalenti al XII secolo d.C. Il ciclo pittorico riproduce sulle pareti storie della vita di Gesù e di Maria, oltre che le vicende dei martiri Ermacora e Fortunato, assieme a quelle di San Marco. Interessanti i numerosi “segni” lasciati dai pellegrini sulle pareti nel corso dei secoli.

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Nella navata sinistra della basilica, in prossimità della cripta degli scavi, si trova una copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme: un edificio circolare sormontato da una copertura conica sorretta da tredici colonne.

CRIPTA DEGLI SCAVI

Vicino ad esso è posizionato l’accesso alla Cripta degli Scavi, area archeologica sotterranea dove, oltre ad essere stati riportati alla luce resti archeologici di quattro epoche diverse, si possono ammirare i pavimenti musivi della cd. aula teodoriana nord. Particolarmente suggestivi i mosaici di svariati animali in posizioni sorprendenti o raffigurati con oggetti particolari. Si tratta di rappresentazioni ricche di valore simbolico suscettibili di varie interpretazioni.

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CAMPANILE

Impossibile non notare le fondamenta dell’imponente torre campanaria alta 73 metri e visitabile. Il campanile, fatto erigere da Popone su una precedente torre, è stato costruito, secondo tradizione, utilizzando i resti dell’antico anfiteatro romano.

LA CHIESA DEI PAGANI E IL BATTISTERO

Di fronte alla basilica troverete la cosiddetta Chiesa dei Pagani, eretta all’inizio del IX secolo, ad opera del patriarca Massenzio. Essa si chiamava così perché era l’ultimo corridoio prima dell’accesso al battimo, che in epoca antica avveniva in età adulta.

Alle pareti si ammirano rappresentazioni di Santi. Da lì si accede al battistero, eretto per volontà del vescovo Cromazio alla fine del IV sec. d.C. Al centro di esso si trova la vasca esagonale, in cui il battesimo si officiava con il rito dell’immersione. Le colonne visibili risalgono al IX sec. d.C. e sorreggevano una cupola.

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SUDHALLE

L’edificio del battistero in epoca cromaziana (fine IV secolo d.C.) era dotato sui lati nord e sud di due porticine da cui si passava agli ambienti laterali, forse destinati all’istruzione dei catecumeni o ad altre funzioni liturgiche. Il pavimento musivo dell’ambiente meridionale è stato messo in luce ed ora è visitabile con accesso dal battistero. Il campo centrale, bordato da un fregio di tralci fioriti, è suddiviso in ottagoni in cui sono raffigurati agnelli pascenti e coppe di offerte risalenti al IV-V sec. d.C. Ai lati si apprezzano decorazioni musive di forma geometrica. Dalla parete emerge con forza il lacerto di mosaico raffigurante un pavone e proveniente dal nartece della basilica. La presenza di sarcofagi testimonia come, in età medievale, il sito venne utilizzato come luogo di sepoltura.

DOMUS E PALAZZO EPISCOPALE

All’interno della struttura si può ammirare un susseguirsi di stratificazioni di livelli pavimentali musivi, risalenti a una domus del I sec. d.C., ad una grande aula absidata del IV secolo e al palazzo episcopale del V secolo: il sito è un perfetto esempio di come la vita nella cittadina aquileiese sia proseguita per secoli insistendo sempre su se stessa.

Per primi si incontrano i lacerti musivi riferibili al palazzo episcopale, suddivisi in due tappeti di diversa ampiezza, separati da una fascia di tessere gialle. Al centro del percorso si ammira, al livello più profondo, una parte di una casa del I secolo d.C., con i resti di muri recanti ancora la decorazione ad affresco.
In fondo si incontra la splendida sala absidata di una domus di IV secolo, decorata con un motivo a tendaggio dai colori sfumati. 

ll pavimento dell’aula è suddiviso in tre campiture da raffinate fasce vegetali con al centro un riquadro del quale si conserva solo parte della cornice. Le raffigurazioni, pesci, polipi, conchiglie,volatili, grappoli d’uva, racemi fioriti, cesti e bacili ricolmi di frutti, rimandano direttamente la mente alle aule teodoriane della basilica, di cui, probabilmente, condividono le maestranze.

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